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Maestro Francesco Callegari

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ADULTI Lunedì, Mercoledì e Giovedì 19:00 – 20:30

Ancora oggi l’origine delle arti marziali di Shaolin è causa di un ampio dibattito. Dopo che Bodhidharma stabilì a Shaolin la prima sede della sua setta, lo Chan accrebbe rapidamente la sua presenza sul territorio cinese, senza peraltro entrare in conflitto con le sette Chengshi, Faxiang, Tiantai, Huayan, e della Pura Terra.
Dopo la Dinastia Tang la setta Chan crebbe e divenne la più influente scuola Buddhista della Cina, controllando più del settanta per cento dei templi Buddhisti in tutto il paese.
Nonostante tutti i templi professassero la setta Chan, come mai solamente quello di Shaolin era conosciuto per le sue arti marziali? Alla base di questo vi furono molteplici motivi, alcuni storici altri casuali.
Certamente i primi elementi di wushu presero forma sin da tempi immemorabili derivando dalle attività di caccia e di pesca. Dall’epoca Zhou e Qin, attraverso gli Han, i “Tre Regni”, gli Jin Occidentali e Orientali e le Dinastie del Sud e del Nord, il wushu cominciò a giocare un ruolo sempre più importante nell’ambito militare. Alla fine del regno Qin (221-207 a.C.) ribelli contadini comandati da Chen Sheng e Wu Guang affrontarono l’armata Qin con bastoni e forche di legno, mentre Xing Yu re di Chu, riuscì ad imporsi sugli altri pretendenti al trono grazie alle sue alabarde. Durante il periodo dei “Tre Regni” (220-280) Zhao Yun attaccò il campo di Cao Cao armato solamente della sua spada e Guan Yu, Brandendo una scimitarra si aprì la strada attraverso cinque città, uccidendo ben sei capitani nemici. E, durante la dinastia Sui, Luo Cheng uccise il principe Liang con una stoccata della sua lancia.

 

In larga misura il wushu di Shaolin, che prese realmente forma durante la Dinastia degli Wei Occidentali (386-534) ricavò la sua essenza da differenti scuole popolari di arti marziali. Infatti, prima di abbracciare la fede Buddhista, molti dei monaci Shaolin erano stati maestri di wushu.
Ba Tuo, che fondò il Tempio di Shaolin, arriv ò in Cina trent’anni prima di Bodhidharma. Egli aveva un acceso interesse nel wushu; anche se non è accertato se egli stesso abbia mai praticato, i suoi discepoli Hui Guang e Seng Chau erano dotati di notevoli abilità. Secondo fonti storiche Hui Guang poteva colpire un volano 500 volte di fila stando in equilibrio sulla ringhiera di un pozzo; e Seng Chou poteva “scavalcare un muro” ed arrivare sopra un tetto con un balzo. Costoro furono i primi monaci di Shaolin a praticare arti marziali. Ma il principale contributo alla larga diffusione della pratica del wushu tra i monaci di Shaolin venne dalla posizione geografica del Tempio (Shaolin è situato a circa 100 km dalla città di Luoyang, antica capitale imperiale, in una zona ricca di tombe, templi e monasteri) e dalle particolari circostanze storiche.

Durante 4000 anni di testimonianze storiche, da Yu il Grande della Dinastia Xia (2100-1600 a.C.) sino alla fine della Dinastia Qing, la società cinese fu travagliata da innumerevoli guerre, scontri tra fazioni e cambio di regnanti. Attraverso i secoli, a causa della sua posiziona geografica la “Terra di Mezzo” è sempre stata il centro delle dispute della storia cinese, e il Tempio di Shaolin, con la sua rilassante atmosfera e scenario pittoresco divenne un ideale rifugio da tutto il paese per i generali in ritiro e per coloro che erano braccati dalla giustizia.
Prima di abbracciare la fede, tuttavia, molti di costoro erano riconosciuti come esperti di wushu; trovandosi assieme essi ebbero la possibilità di sviluppare particolari abilità e, gradualmente, il wushu di Shaolin migliorò considerevolmente, divenendo più raffinato. Un altro fattore che contribuì allo sviluppo delle arti marziali derivò dalla necessità di proteggere il Tempio da banditi e saccheggiatori. Dopo le Dinastie del Sud e del Nord (420-581), le ricchezze dei monasteri subirono un improvviso incremento, in seguito al crescente interesse della corte imperiale verso il Buddhismo. Il Tempio di Shaolin non possedeva solo case e terreni ma aveva anche dipendenti e servitori. L’imperatore Wen Di, della Dinastia Sui (581-618), per esempio, assegnò a Shaolin ben 1648 acri di terreno per il mantenimento dei suoi membri. Tale munificenza imperiale raggiunse il culmine al di là della regola basilare del Buddhismo, secondo la quale “tutte le forme di vita sono uguali” e trasformarono i monaci in una sorta di classe parassita che ricavava il sostegno dall’affitto di terre ed abitazioni. Inevitabilmente i monaci si trovarono invischiati nel turbinio delle lotte di potere. Con il fine di proteggere il loro tempio dalle aggressioni nacquero i “monaci guerrieri”.

I MONACI GUERRIERI

I monaci guerrieri L’apparizione sulla scena storica cinese di monaci guerrieri indica come il concetto di “devoti praticanti tecniche marziali” fosse accettato dalla società e sorretto dalle classi dominanti. Il wushu di Shaolin fu ancora per poco tempo un motivo di gusto ed interesse personale, né fu tenuto nascosto tra le mura del monastero. Uno stile di wushu si era formato avendo come matrice il Tempio di Shaolin che aveva raccolto i migliori elementi tra le scuole cinesi di arti marziali. Esso si distingueva nel pugilato, nel maneggio delle armi e negli esercizi interni, con i monaci che venivano ad assumere il ruolo principale nella pratica. Nel 621, tra la f
ine della Dinastia Sui e l’inizio di quella Tang, una feroce lotta si scatenò tra il principe dei Qin, Li Shimin e Wang Shicong, generale Sui.
Conoscendo la prodezza dei monaci Shaolin, il principe Li emise un editto diretto ai monaci chiedendo loro di “aiutare ad arrestare il primo colpevole e per portare la pace nel paese”. I monaci risposero. Fu la prima volta che discepoli del Buddhismo presero parte in modo collettivo ad una battaglia. Nelle campagne di Qianglingkou i monaci guerrieri di Shaolin sconfissero l’armata di Wang Shicong. Il Principe Li incoronato come imperatore della Dinastia Tang ricompensò largamente i monaci conferendo il titolo di Grande Generale al monaco Tan Zong ed assegnando al Tempio 40 ettari di terre. Inoltre al Tempio fu consentito mantenere una guarnigione di monaci guerrieri. Da allora le truppe di Shaolin furono ampiamente conosciute ed i loro ranghi crebbero di anno in anno.La Dinastia Ming (1638-1644) vide il fiorire delle arti marziali di Shaolin come mai prima. Quasi tutti i residenti del Tempio praticavano il wushu e fu organizzato un poderoso distaccamento di oltre 2500 monaci soldati. Le arti marziali di Shaolin raggiunsero il loro massimo splendore sia nel pugilato che nell’uso delle armi che negli esercizi interni.
Il governo Ming dimostrò di apprezzare notevolmente le capacità dei monaci soldati inviandoli più volte in spedizioni militari in zone di confine, durante i regni degli imperatori Jia Jing e Wan Li.
Nel 1553, 40 monaci comandati da Tian Zhen e Tian Chi “inflissero una tremenda sconfitta ai pirati giapponesi”. Nel giugno dello stesso anno “i monaci Shaolin, le pattuglie dell’avanguardia comandate da Tian Yuan, sorrette dalla retroguardia comandata da Yue Kong, attaccarono i pirati giapponesi a Baishawan”. Oltre 100 monaci guerrieri presero parte alla battaglia.
La forte presenza dei monaci di Shaolin nelle campagne militari segnò un punto di svolta nello sviluppo dello stile, che si evolse in un sistema integrato di natura fortemente combattiva. Nonostante la successiva soppressione ad opera della dinastia Qing, lo Shaolin è rimasto al primo posto nella cerchia delle scuole cinesi di arti marziali.